
MEI ZIQIAN, “Building site”
La sua formazione inizia nel 1992 presso il Liceo artistico di Cagliari, prosegue con gli studi di filosofia e con il London College of Comunication e la Photofusion di Londra. La sua ricerca artistica è mirata a catturare i simboli e i dettagli della “resistenza” in tutte le sue forme nel tentativo di immobilizzare una realtà in continuo divenire. Le sue opere sono racconti di luoghi e di persone reali e inventate e, al tempo stesso, atti di solidarietà verso chi si trova in difficili condizioni materiali dell’esistenza. Donne e uomini che interpretano e si fanno portatori del loro presente, ma anche proiezioni di sé nel futuro. Essi diventano medium inconsapevoli della sua volontà di affermare la dignità umana che, in ogni sua forma, si fa arte elevandosi al di sopra dell’aridità e dell’anomia della modernità.
TITOLO DELL’OPERA: "BUILDING SITE"
Misure: 100x70x144 cm - 66x44x108 cm - ANNO: 2011 - www.wodemeishu.com
Video e suono in collaborazione con SDNA e Alessandro Olla
L'installazione "BUILDING SITE" è un cantiere mentale, un contenitore di colori e suoni che mira a stimolare le facoltà conoscitive dell'uomo. Composta da due Edifici in costruzione, l'opera è "figlia" del progetto "LIGHT BUILDING" che vuole ispirarsi ad alcune domande sulle potenzialità dell'immaginazione. Il bisogno di osservare in maniera olistica la società, così come la sua struttura storica, stimola ad andare oltre la logica e le conoscenze fattuali, empiriche e meccaniche. Si sente la necessità dell'elemento immaginativo sia visivo sia narrativo, spontaneo e, dunque, libero dagli schemi. È la capacità di pensarsi nei panni di un altro, di essere un fruitore intelligente della storia, del vivere quotidiano e delle emozioni dell'altro, uno "sguardo interiore" verso sé stessi e verso gli altri. L'immaginazione ha, infatti, un potenziale straordinario poiché stimola la curiosità e la capacità di cogliere la piena umanità delle persone andando al di là degli stereotipi e di superficiali paure. Al tempo stesso, l'opera, però, intende anche sottolineare l'effetto sull'immaginazione di un determinato tipo di modernità: all'avanzare dei mondi virtuali pare ridursi contestualmente la capacità degli uomini moderni di immaginare.