Ratsimandresy + Thirion

BLINDED BY THE DUST

Performance per Onde Martenot e Live electronics

Nadia Ratsimandresy suona l’Onde Martenot. Nicolas Thirion una console in  feedback, preparata per creare un ciclo nella circolazione del segnale. Blinded by the dust, è una musica dell’istante, improvvisata, che flirta con l’elettronica astratta, si ispira ai Pan Sonic, ai beat di JeffMills. Talvolta invece le melodie appaiono e si sviluppano  su tappeti rumoristi. Tutto è come nel titolo, Blinded by the dust, come un paesaggio  dopo la tempesta o un  temporale nella DeathValley.

 

 

BLINDED BY THE DUST è una formazione rara: l’associazione dell’Onde Martenot e dei feedback prodotti da una console senza input. Due strumenti elettronici radicalmente diversi nella loro storia e concezione, ma che riuniti offorono possibilità sonore inascoltate.
Nadia Ratsimandresy suona l’Onde Martenot – uno dei più antichi strumenti di musica elettronica, presentato nel 1928 dall’ingegnere francese Maurice Martenot. Dopo gli studi musicalial Conservatorio Superiore di Parigi, ha viaggiato per il mondo col suo strumento, lavorando con orchestra e con formazioni di musica da camera. Nadia non ha l’ambizione di essere l’ambasciatrice di una tradizione francese, ma al contrario di proiettare il suo strumento nel XXI secolo, attraverso un lavoro continuo accanto ai compositori contemporanei, confrontando l’Onde Martenot con dispositive tecnologici, l’informatica musicale etc..

 Nicolas Thirion suona una console in feedback, cioè una vecchia console di mixaggio sulla quale ha collegato delle uscite sulle entrate, creando un ciclo nella circolazione del segnale della console, e quindi dei Larsen, dei rumori, che possono essere modificati in altezza, voulume e timbre attraverso diversi potenziometri. Una sorta di sintetizzatore analogico lo-fi. Può mischiare questi feedback con delle fonti esterne: pedali per chitarre, drum machine e altri strumenti elettronici copme l’Onde Martenot.

Questo strumento, il No Input Mixing Board è stato popolarizzato da Toshimaru e Nakamura negli anni ’80 in Giappone. Al di là del dispositivo tecnologico DIY, si tratta di creare il proprio gesto strumentale su tale strumento, di prevedere le reazioni del segnale per poter pilotare il suono, ma anche di accettare l’incidente, la reazione imprevista, l’errore bizzarro. C’è un fascino, ed è lo charme folle degli strumenti analogici, nel vedere la macchina raccontare la propria storia e avviare un dialogo con il musicista.

 

Nicolas Thirion

Nato a metà degli anni ’70 senza essere troppo influenzato dalla disco. Prime esperienze musicali: accordi a due dita sull’harmonium e l’organo Farfisa di suo nonno. Scopre in tale maniera bordoni e cluster. A 15 anni prima chitarra; lascia da parte lo sport e passa delle ore a tentare di riprendere AC/DC, prima di scoprire Sonic Youth e musica industrial: le virtù del rumore gli rivelano una forma diversa di bellezza. Attraversato più tardi dalla vague elettronica, acquista il suo primo computer per approdare dapprima alla techno e in seguito a musiche più sperimentali. Nicolas  Thirion, negli ultim,I venti anni ha collaborato con innumerevoli gruppi rock e sperimentali formazioni effimere o di carattere più duraturo come oggi Toro Piscine, MicroMacroM…, Blinded by the Dust et prodotto numerosi album con le etichette: Le Son du Maquis, Dokuro, KassetCulture…  Scrive anche per il teatro, la danza e il cinema. Dal 2012 ha condotto numerose azioni pedagogiche attorno alla nozione di suono, di ambiente sonoro, di scritture alternative per la musica, di musica assistita dal computer sia nelle scuole elementari (Ecoles Chevreul et J.B Lallemant à Dijon), medie (Selongey, Arnay-le-Duc, Marsannay la Côte), superiori (Brochon, Eiffel à Dijon) e accademie (Ecole Nationale Supérieure d’Art de Dijon). Ha completato un corso di composizione di musica elettroacustica al conservatorio di Chalon-sur- Chalon-sur-Saône. Dal 2003 è direttore di Why Note a Dijon, struttura dedicate alla creazione, diffusione e promozione di musiche contemporanee e sperimentali, organizzatrice dei festival Why Note, Mégaphone, Son en Scène e Ici l’Onde, e fucina de la Générale d’Expérimentation, collettivo di musicisti avventurosi in Bourgogne.

 

Nadia Ratsimandresy

Nata a Parigi, Nadia Ratsimandresy scopre la musica a 9 anni e l’Ondes Martenot nella classe di Françoise Pellié-Murail a Evry. Titolare dei Diplomi di Formazione Superiore in Onde Martenot e Acustica musicale, ottenuti entrambi nel 2002 al CNSM di Parigi, Nadia si consacra alla musica da camera e allo spettacolo dal vivo. Cofonda nel 2006 il Tio 3 D con Virginie Colette, soprano e Sophie Maréchal, chitarrista con la quale ha creato numerosi pezzi per questa formazione (Régis Campo, Frédérick Martin, Jean-Marc-Chouvel, Colin Roche), collabora col pianist Italiano Matteo Ramon Arevalos sul programma “Messiaen e attorno a Messiaen” incidendo nel 2008 dopo una tourné (Angelica Festival, Curva Minore, Ravenna Festival, Area Sismica) un CD per l’etichetta inglese RER Megacorp  . Nadia Ratsimandresy lavora ugualmente con la compagnia parigina di   Judith  Depaule, Mabel Octobre (“Vous en rêvez – Youri l’a fait” spettacolo cosmico, 2007 – “Même Pas Morte” spectacle multimediale per bambini per il quale Nadia ha compost la musica, 2010 – “le Voyage Cosmique”, 2011) e acon il gruppo Art Zoyd (“L’Homme à la Caméra”, 2007 – “A Demi Endormi Déjà”, 2011 – “Trois Rêves Non Valides”, 2013). Oltre a progetti più specifici (“Sweet Dreams”, spettacolo delle coreografe tedesche Isabelle Schad et svizzera Simone Aughterlony, per il quale ha composto la musica insieme al compositore Laurent Dailleau, 2009 – “Entre 2’0″ che ha coinvolto il trio 3D dei compositori André Serre-Milan et Tao Yu,  2013), Nadia  sviluppa un programma solista per onde e elettronica, inaugurato nel settembre del 2012 per la reinterpretazione di ” S o l o   f ü r  M e l o d i e – I n s t r u m e n t   m i t Rückkopplung”  (1965-1966) di Karlheinz Stockhausen. Questa interpretazione è stata specialmente ricreata per onde e patch Max MSP (sviluppata dal sound designer Carl Faia).

  • Nadia Ratsimandresy (Onde Martenot)
  • Nicholas Thirion (Console in feedback)